Nel Mattone | Milano Finanza – 29 ottobre 2022

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Efficientamento energetico nelle aste immobiliari

Edrasis Group: la realtà veronese come valorizzatore d’incanti

Abbiamo assistito ad un 2021 che ha registrato un aumento rispetto all’anno precedente per quanto riguarda il mercato delle aste immobiliari. Sono stati più di 125.000 gli immobili soggetti ad aste giudiziarie. Il trend continua a essere in crescita: nel 2022 solo il primo semestre si chiude con oltre 100.000 proprietà messe all’asta. Dato che confermerebbe una parabola crescente anche per la conclusione del secondo semestre e per il successivo biennio 2023-2024.

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Il mercato delle aste immobiliari continua a incantare

Nonostante non sia ancora riuscito a raggiungere i livelli pre-Covid, il mercato delle aste immobiliari è in crescita e non cenna ad arrestarsi, chiudendo il 2021 con un + 8% rispetto all’anno precedente. Trend che continua a manifestarsi positivo anche in questo primo semestre 2022 (+ 16% rispetto allo stesso periodo nel 2021) e offre prospettive di positiva aggiudicazione anche per l’anno in corso, ponendo le basi per un 2023 altrettanto performante.

Oltre il 40% degli immobili venduti all’asta nel 2021 si trovano nel nord del Paese. A seguire il centro, con quasi il 28%, il sud Italia (14%) e le isole (12%). Andando più nello specifico, Lombardia, Sicilia e Lazio si rivelano le regioni più attive (considerato anche il volume di lotti) in tema di esecuzione di aste, seguite dalla Toscana e dal Veneto, che compongono da sole quasi la metà delle transazioni realizzate in tutta Italia.

Nel complesso, quasi la metà degli immobili oggetto di aste appartengono alla categoria residenziale, con un leggero aumento di patrimoni commerciali e industriali.

Valorizzare e riqualificare. Queste le richieste del mercato

Oggi il mercato nel settore Real Estate (non solo di lusso) predilige immobili con caratteristiche legate alla sostenibilità, al comfort e al risparmio energetico. Questi aspetti hanno superato le mere esigenze di costo e prezzo, soprattutto negli anni successivi alla pandemia e non solo nel settore residenziale. Anche la domanda di uffici va verso questa direzione: moderni, efficienti e sostenibili. Il benessere e la qualità della vita sono diventati i nuovi fattori prioritari per la ricerca di un immobile.

Dati non da sottovalutare questi, se si pensa che l’Italia è un paese con un patrimonio storico rilevante (anche se spesso obsoleto) e che il mercato delle aste si prospetta in continua crescita. Qui si inseriscono i player più attenti e lungimiranti, in grado di cogliere queste richieste per sviluppare operazioni di ri-valorizzazione (anche in schema REOCO) degli asset.

Edrasis Ggroup: aste competitive per valorizzare il patrimonio già esistente

Un futuro sostenibile è quello in cui crede anche Edrasis Group, Full Services Provider in ambito Real Estate che, fra la sua ampia gamma di servizi, oltre che a essere intermediaria per immobili all’asta, si occupa anche di Auction Facilitation per semplificare la partecipazione alle aste giudiziarie e valorizzare le garanzie immobiliari intervenendo direttamente anche con la propria expertise di servizi tecnici.

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«Edrasis è in grado di assicurare l’aumento di valorizzazione dei lotti presenti in aste competitive» spiega Andrea Zamboni, General Counsel del Gruppo. Come? Attraverso aumento della partecipazione in asta che permette un challenge di prezzo, con la previsione di interventi mirati alla ristrutturazione environmental friendly, o intervenendo con servizi di property management e facility management per sviluppare opportunità di riqualificazione. «La ricerca di sostenibilità si riscontra ovunque» continua Zamboni. Proprio per continuare ad andare in questa direzione, Edrasis sta rafforzando il comparto di Energy Management, un ramo aziendale specializzato nella rigenerazione urbana di immobili obsoleti o siti in aree satellite dei grandi centri metropolitani, anche all’asta. Valorizzare patrimoni già esistenti anziché costruirne di nuovi è sicuramente la direzione giusta da percorrere offrendo nuovi scenari rispetto alle opportunità di sviluppo “da nuovo”. Una soluzione sostenibile sia a livello sociale che ambientale, molto meno dispendiosa sia in termini economici che di tempo rispetto a realizzare edifici ex novo. Intervenire sul patrimonio esistente non solo riarmonizza l’immobile con l’ambiente e ne salvaguarda il valore, ma diminuisce la dipendenza da fonti energetiche tradizionali a vantaggio di nuove soluzioni alternative, favorendo nuove economie di efficienza energetica.

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