Iva agevolata ristrutturazione: chi può usufruirne e quando

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Cos’è l’iva agevolata 10% e per quali interventi può essere richiesta? In questo articolo, Edrasis Group affronta la tematica in maniera chiara ed esaustiva, per fornire una guida sulle condizioni da rispettare per poter usufruire dell’agevolazione di ottenere un’aliquota ridotta.

Iva agevolata 10%: cos’è e quando viene applicata

L’iva agevolata ristrutturazione al 10% è un’agevolazione fiscale che lo Stato italiano ha attuato con il duplice obiettivo di sostenere il settore edilizio e fornire un aiuto concreto ai cittadini per gli interventi di recupero del patrimonio immobiliare, concedendo quindi la possibilità di pagare un’aliquota iva ridotta su unità immobiliari abitative già esistenti.

Le prestazioni di servizi su cui può essere applicata l’iva agevolata, secondo quanto stabilito nella legge n. 488/1999, riguardano nello specifico:

  • la manutenzione ordinaria, vale a dire interventi di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici;
  • la manutenzione straordinaria, lavori di modifiche “necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, oltre per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, purché non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche di destinazione di uso”;
  • il restauro e il risanamento conservativo, volti per l’appunto a conservare e consolidare la struttura dell’immobile “assicurandone la funzionalità mediante lavori che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’immobile, ne consentano destinazioni d’uso con esso compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze d’uso, l’eliminazione degli elementi estranei alla struttura”;
  • la ristrutturazione edilizia, intervenendo con lavori che portano alla trasformazione della struttura dell’ immobile in tutto o in parte diverso dal precedente.

È importante sottolineare che, secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate nella Guida alla ristrutturazione del 2018, l’iva agevolata al 10% può essere applicata a tutti gli interventi appena descritti solamente se:

  • gli immobili svolgono la funzione di abitazione privata;
  • è previsto un contratto di appalto con l’impresa edile che si occupa della prestazione del servizio.

Chi può richiedere l’agevolazione?

L’iva agevolata 10% per gli interventi di ristrutturazione edilizia può essere richiesta da qualunque persona che sostiene le spese per i lavori.

Per accedere all’agevolazione è importante presentare alla ditta che effettua i lavori tutta la documentazione necessaria, allegando l’autocertificazione dell’iva agevolata 10%, un modulo che attesta il diritto di poter usufruire dell’aliquota ridotta (in caso di lavori di ristrutturazione è necessario allegare anche la documentazione DIA o SCIA, ecc.).

I beni significativi: un po’ di chiarezza

Oltre che per prestazioni di servizi, l’iva agevolata 10% può essere applicata anche sulla cessione di determinate tipologie di beni, definiti come “beni significativi”. Sono esclusi da questa categoria i semilavorati e le materie prime per effettuare i lavori edili.

La condizione necessaria per poter applicare l’agevolazione fiscale prevede che la fornitura dei beni rientri nel contratto di appalto e che i beni vengano acquistati direttamente dalla ditta che si occupa dei lavori.

Ma quali sono i beni significativi? Secondo il decreto 29 dicembre 1999, possono essere considerati come tali:

  • ascensori e montacarichi;
  • infissi (sia interni che esterni);
  • caldaie;
  • videocitofoni;
  • apparecchiature di condizionamento e ricircolo dell’aria;
  • sanitari e rubinetteria dei bagni;
  • impianti di sicurezza.

L’Agenzia delle Entrate, in una circolare datata 2016, confermata successivamente dalla legge di bilancio del 2018, fornisce un’ulteriore specifica sui beni significativi, con l’obiettivo di dare una linea comune e chiara su come individuare il valore di queste categorie di prodotti e come applicare di conseguenza l’iva agevolata.

Entrando più nel dettaglio, viene specificato che le parti staccate dell’immobile (come, per esempio, le tapparelle) non concorrono al valore del bene, bensì devono rientrare nel valore della prestazione, godendo quindi dell’aliquota iva ridotta del 10%.

L’iva agevolata viene applicata ai beni significativi fino al raggiungimento del valore della prestazione al netto del valore degli stessi beni. Andrà quindi sottratto dal valore economico totale della prestazione il valore dei beni significativi.

Per fare un esempio: se il costo tale dei lavori per installare un nuovo impianto di riscaldamento è di € 10.000, di cui € 4.000 per la prestazione e € 6.000 per l’acquisto di beni significativi (una nuova caldaia fornita direttamente dalla ditta che esegue i lavori), l’iva agevolata ristrutturazione andrà applicata sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo della caldaia (€ 10.000 – € 6.000 = € 4.000). Sul restante valore del bene (€ 2.000) verrà applicata la normale aliquota del 22%.

Quando non spetta l’agevolazione

Non si può applicare l’Iva agevolata al 10%, come indicato dall’Agenzia delle Entrate, nei seguenti casi:

  • ai materiali o ai beni forniti da un soggetto diverso da quello che esegue i lavori;
  • ai materiali o ai beni acquistati direttamente dal committente;
  • alle prestazioni professionali, anche se effettuate nell’ambito degli interventi finalizzati al recupero edilizio;
  • alle prestazioni di servizi resi in esecuzione di subappalti alla ditta esecutrice dei lavori. In tal caso, la ditta subappaltatrice deve fatturare con l’aliquota Iva ordinaria del 22% alla ditta principale che, successivamente, fatturerà la prestazione al committente con l’Iva al 10%, se ricorrono i presupposti per farlo.

Per concludere

L’iva agevolata ristrutturazione 10% è un incentivo fiscale che rappresenta un’opportunità non solo per le aziende edili che si occupano di interventi di recupero del patrimonio immobiliare, ma anche per i cittadini che vogliono sfruttare questa agevolazione per svolgere lavori sulle proprie abitazioni beneficiando di un’aliquota iva ridotta.

Le tipologie di interventi e di beni che garantiscono di accedere all’iva agevolata non sempre sono facilmente individuabili. Per evitare di incorrere in intoppi burocratici è bene affidarsi a esperti del settore che sono in grado di fornire un supporto non solo nella documentazione necessaria per ottenere il bonus, ma anche un aiuto attivo per individuare gli interventi che possono rientrare nell’agevolazione iva. Edrasis Group, grazie a un team altamente competente, è un partner affidabile a cui rivolgersi: contattaci per qualsiasi informazione, ti offriremo tutto il supporto necessario.

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